la campagna
Le voci del passato
Non molto tempo fa,
e a raccontar é mio padre,
in tutte le campagne,
del nostro territorio,
viveva tanta gente.
Ogni paese ancora
non era poi fornito
di energia elettrica,
di acqua nelle case.
Le strade eran di breccia
per i carretti in tavole
trainati dai cavalli.
Nelle campagne vita,
ci si allevava bestie,
ci si sfornava il pane,
che caldo inebriava
il viso dei piccini.
L’acqua tirata a secchi
preziosa dentro ai pozzi che,
quando non pioveva,
se ne capiva il senso.
Le storie raccontate
al fuoco di un camino
i giochi con i ceci, piselli ed i granoni
anticipavan i sogni
di dolci ninna nanna.
Non esisteva ancor
quello che noi sappiamo
televisione ed internet,
computer, videogame.
Tra i confinanti scambi
di cordialità,
le feste tutti insieme e,
quando si mieteva,
uniti a festeggiar ,
quella giornata piena
di grande sacrificio,
a lavorare il grano.
Così per la vendemmia,
raccolta delle olive,
l’ammazzo del maiale.
Si radunavan tutti,
io suono fisarmonica,
tu suoni il mandolino e
lui con la chitarra.
I balli delle donne,
i giochi dei bambini.
Che fantasia di suoni
magìe di colori,
che oggi per vergogna
si sono già sbiaditi
e son diventati due.
I soli bianco e il nero,
di un film cortometraggio.
Il saggio del pastore,
parlando al suo gregge,
partiva presto al dì,
per ritornar la sera.
Le passeggiate e l’ozio
delle sue amiche pecore,
restituivan agli uomini
le loro cortesie:formaggio fresco,
mangiato con il pane,
il vino buono e sano.
Insomma, un pasto semplice.
Ogni paese adesso,
fornito di energia,
di acqua nelle case,
strade di asfalto lucido
per i ruggenti bolidi.
Non manca proprio niente,
perfino l’ascensore per i piani più alti.
Oggi ci passo io
per le campagne insolite,
cammino lentamente,
ora con la mia auto.
Le case ormai crollate,
silenzi indefiniti,
il vento che mi sfiora
me ne racconta il nulla.
Ma quando mi avvicino,
per un momento vedo,
che,in festa, si rincorrono
i passi dei bambini.
Le donne col sapone
continuano a lavare
i panni nelle pile.
Sapone ricavato
dal grasso di maiale.
Ed odo ancora i suoni,
le voci del passato,
che sono ancora qui,
ad animare
sempre
il vuoto che han lasciato.
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